La musica di sottofondo che aiuta a mantenere i clienti in negozio
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23/07/2018La chiamiamo playlist per ristorante per un motivo preciso. Il termine, che semplifica il concetto più ampio di strategia di comunicazione sonora orientata alla ristorazione, indica qualcosa di percepibile ma che non deve essere invasivo.
L’opinione di tutti gli studiosi di sound design è che la giusta musica di sottofondo in negozio è quella che il cliente non ricorda. Il sottofondo sonoro è parte di un’atmosfera e dell’identità del brand, ma deve rimanere sotto il livello di consapevolezza. Insomma, una playlist per ristorante deve essere ascoltata dal cuore, non dal cervello.
Questa è la prima regola che deve soddisfare un esercente nel momento in cui decide di affidarsi a un’azienda specializzata in sound design. Di regole ce ne sono molte altre: per esempio è profondamente sbagliato immaginare che una playlist per ristorante funzioni anche per un negozio di abbigliamento.
Anzi, le playlist dovrebbero cambiare a seconda della tipologia di ristorante e, addirittura, anche a seconda dell’orario e della clientela. Ma andiamo con ordine e prendiamo un caso specifico.
Playlist per ristorante: Boatta a Milano lo fa così
Benvenuti da Boatta, ristorante innovativo dal sapore siciliano rivisitato che ha aperto nel 2017 nel vivissimo quartiere Isola di Milano. Boatta dispone di una cinquantina di posti a sedere distribuiti su una sala e presenta un arredo semplice, dal design elegante, naturale ma funzionale a un pranzo di lavoro, un aperitivo o una cena tra amici.
Secondo le parole del proprietario Davide Ruggieri, Boatta è un pensiero sulla cucina, che guarda al passato come futuro di una cultura gastronomica sostenibile e innovativa. Boatta prende il nome dal contenitore presente in tutte le cucine. Quello utilizzato per conservare gli alimenti, per tutelarne la qualità ed evitare gli sprechi. Lo stesso contenitore che custodisce i piatti preparati con cura dalle mamme italiane. Riproporre quest’emozione apportandovi un pizzico di innovazione è il desiderio dei creatori di Boatta, il loro obiettivo.
“Ricreare fuori casa il piacere di mangiare come fossimo a casa – afferma Ruggieri –, ma approfittando della ricerca che i nostri chef hanno operato sui sapori tradizionali, sugli accostamenti più sorprendenti”.
Il risultato è una varietà di sapori, una scelta di piatti a prevalenza di pesce, che facciano convivere la tradizione siciliana con una rivisitazione tipicamente mediterranea. Un menu fresco, giovane, semplice, adatto a tutti i palati. Quello di chi lavora in zona, di chi ci torna all’ora dell’aperitivo, di chi cerca il posto giusto per una cena romantica.
La playlist per ristorante fa parte del concept dietro al brand
Cucina, dispensa e cocktail sono le tre keyword di base del concept di Boatta. Alla cucina siciliana rivisitata da sapori mediterranei abbiamo già accennato. In sala, invece, fa capolino la dispensa a disposizione dei clienti, in cui si possono scegliere alcune prelibatezze esclusive (olio, conserve ecc.) per rivivere l’esperienza di Boatta a casa propria. Mentre i cockail d’autore seguono l’idea di una contaminazione tra gli aromi tipici della Sicilia e gli standard internazionali. Serviti insieme a sei boîte rigorosamente a base di pesce, i cocktail d’autore caratterizzano l’aperitivo da Boatta.
Un concept molto ben definito, insomma, che il proprietario Davide intende replicare presto. È in previsione, infatti, un’altra apertura a Milano e, a seguire, in altre città italiane.
Con un’attenzione così maniacale nel manifestare in ogni piccolo dettaglio l’idea e la mission dei creatori di Boatta, non si poteva sottovalutare il sound design. “Quando ho conosciuto Pillow – racconta Ruggieri – ho capito subito che era il partner giusto per me. I suoi consulenti hanno compreso velocemente la mia idea, hanno raccolto i miei desiderata e li hanno realizzati presto e bene. In due parole, Pillow mi ha risolto un problema”.
Playlist per il ristorante: il ritmo giusto a seconda dell’ora
Il progetto di comunicazione sonora orientata alla vendita in-store di Pillow per Boatta è partito da una considerazione ben precisa. Il desiderio dei soci era di uniformare l’audio in modo da rispecchiare esclusivamente l’immagine del brand e non l’umore del caposala o del cameriere incaricato dell’apertura.
“Gli esperti di Pillow – prosegue Ruggieri – hanno selezionato un gruppo di circa 600 brani da distribuire in diverse playlist. Abbiamo deciso che ogni fascia oraria deve essere contraddistinta da una playlist specifica che si distinguesse in particolare per il ritmo”.
Così, per il pranzo Boatta e Pillow hanno optato per una playlist mediamente ritmata, per accompagnare un pasto frugale in una pausa veloce. Stesso principio per la playlist dell’aperitivo: veloce e stimolante dalle 18 alle 20.30. Infine, la cena si svolge in un’atmosfera sonora rilassata, grazie alla scelta di un Bpm moderato.
“La musica deve accompagnare i ritmi del cliente – afferma ancora Ruggieri – e, soprattutto non si deve sentire ma ricordare inconsciamente”.
Per quanto riguarda le scelte musicali, si è optato per un mix molto vario di musica pop internazionale, allegra e briosa. Per scelta dei proprietari, si è preferito non dare particolare evidenza alla musica italiana, tantomeno a quella tradizionale o locale.
Una playlist per ristorante fortemente sbilanciata su brani cantanti nella nostra lingua madre, infatti, potrebbe coinvolgere il cervello superando la soglia di consapevolezza di cui si parlava all’inizio. Così si rischierebbe di influenzare il pensiero del cliente, che diventerebbe ascoltatore, e questo non è l’obiettivo di una corretta strategia di comunicazione sonora.
Ma non ci piacerebbe che il cliente apprezzasse la playlist del nostro locale, magari chiedendoci informazioni su un brano? In verità no, per tutto quello che abbiamo detto prima, l’obiettivo non è che il cliente si accorga della musica. Come afferma Ruggieri: “Se il cliente non si lamenta, vuol dire che è andato tutto bene, e il discorso vale anche la selezione musicale”.
Musica di sottofondo al ristorante: cose da non fare
Qual era la situazione da Boatta prima dell’implementazione della strategia di comunicazione sonora ideata da Pillow? Una totale casualità che, al tempo, comportò anche alcune lamentele, sulle scelte musicali ma anche riguardo al volume. “La scelta delle playlist per ristorante era delegata al caposala o al cameriere di turno – ricorda Ruggieri – e rispecchiavano i gusti personali dei dipendenti, non rappresentavano il brand e potevano non soddisfare i clienti”.
Ma, soprattutto, il problema riguardava il volume. Scelto un certo livello, magari alto per una registrazione bassa, lo stesso rimaneva anche quando il brano cambiava, determinando delle fastidiose variazioni, che potevano provocare malumori.
Oggi, grazie al progetto di Pillow, anche il volume è dinamico e si regola automaticamente in base all’orario, magari in crescendo.
L’esperienza positiva degli annunci vocali
La proposta di Pillow ha previsto anche la diffusione di annunci vocali specifici realizzati da speaker professionisti. Gli annunci riguardano degli eventi particolari organizzati da Pillow.
Uno di questi, per esempio, è stato realizzato in occasione del Salone del Mobile di Milano. L’annuncio vocale diffuso nel ristorante ha contribuito al successo di una specifica campagna di marketing più ampia dedicata alla promozione degli eventi – degustazioni organizzate in collaborazione con diversi brand – organizzati da Boatta.
Considera una corretta strategia di comunicazione sonora
In definitiva, l’esperienza positiva di Boatta conferma la necessità di implementare una corretta strategia di comunicazione sonora orientata alla vendita in-store, il sound design for selling, anche nella ristorazione.
Per realizzarla è opportuno affidarsi a un’azienda specializzata nel sound design for selling come Pillow.
A proposito di Pillow, ascolta la voce.