Musica in ufficio: perché fa bene alla produttività
18/06/2019Consigli sulla musica in negozio: generi diversi per attività diverse
10/10/2019Lo spot pubblicitario agisce sul nostro subconscio attraverso la stimolazione involontaria del senso dell’udito. Le immagini le devi vedere, sei obbligato, mentre l’audio puoi non “ascoltarlo”, ma comunque lo “senti”.
Facciamoci caso: cosa ci ricordiamo di uno spot televisivo? Molto probabilmente più il jingle che la scena. Inoltre, ci chiediamo più spesso che brano è quello ascoltato durante una pubblicità, rispetto a chiederci dove è stata girata.
Allo stesso modo, una trasmissione in radio, un audiolibro, una canzone, rimangono più impressi di un equivalente audio-video. E ciò succede anche quando non siamo concentrati sul suono. Così, possiamo sentire un audiolibro o una radiocronaca, ovvero ascoltarli “distrattamente”, ma memorizzare comunque le informazioni. Mentre la vista e il tatto richiedono un’elaborazione più impegnativa da parte del cervello.
Gli studi dicono che ricordiamo di più le immagini o come risponde un oggetto al tatto, proprio perché l’elaborazione è più complessa.
Ma è altrettanto vero che uno spot pubblicitario, o una canzone, ci rimane in testa anche senza la necessità di ricordare luoghi e circostanze. Probabilmente perché la sua struttura è più semplice e armoniosa, che sia un jingle o uno slogan, di un’immagine e non richiede elaborazioni. Noi assorbiamo i suoni ed elaboriamo le immagini.
Lo spot pubblicitario in una strategia di sound design
Partendo dall’esperienza personale supportata dagli studi scientifici e da queste considerazioni, si comprende ancora di più il valore di una strategia di sound design. Più volte in questo blog abbiamo sottolineato quanto la musica in negozio rappresenti un potentissimo strumento di marketing.
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Scegliendo la playlist giusta, e pagando i diritti di utilizzo, potremmo fidelizzare il pubblico al nostro brand e incrementare le vendite. Ma non solo. Affidarsi a un’azienda specializzata in sound design come Pillow significa anche poter sfruttare un servizio di speakeraggio professionale. Così, tra un brano e l’altro della playlist, potremmo inserire spot pubblicitari che – lo vedremo – aggiungeranno un’ulteriore freccia al nostro arco delle opportunità di vendita.
Il vantaggio del sottofondo sonoro è che l’ascoltatore, in un certo senso, non è cosciente, ovvero il suo cervello non filtra il contenuto. L’ascoltatore è prima di tutto un cliente del negozio, entrato perché interessato ai prodotti e non alla musica di sottofondo, e rimarrà concentrato sul quell’attività fino a quando qualcosa di più interessante non catturerà la sua attenzione.
La musica della nostra playlist gli entrerà inconsciamente nella testa, così come gli spot pubblicitari. E proprio perché il cervello del cliente è impegnato in altre faccende, noi, attraverso la musica, avremo il controllo dell’esperienza utente in store e di buona parte delle sue emozioni.
Si tratta di influenza inconscia e incontrollabile che, proprio per questo, può portare a grandi risultati. E allora bisogna sfruttarla bene, con degli spot pubblicitari adeguati e grazie ai nostri consigli.
Come costruire spot pubblicitari vincenti
Di seguito forniamo alcuni consigli su cosa comunicare con uno spot pubblicitario e come realizzarlo al meglio grazie al supporto degli speaker professionisti di Pillow.
1. Non esagerare. Quando c’è la pubblicità alla televisione cambiamo canale. In un negozio non possiamo farlo, e questo è un grande vantaggio per il merchant. Ma, allo stesso tempo, lo spot pubblicitario può rivelarsi un’arma a doppio taglio. Il primo consiglio, dunque, è di non esagerare. Impostiamo uno spot ogni 3/5 brani musicali.
2. Sfrutta l’esclusività della tua playlist. Il vantaggio di diffondere una propria playlist rispetto ai contenuti di una radio – che peraltro è una pratica illegale – è che non rischierai di ascoltare spot pubblicitari della concorrenza. Inoltre, se sei un retailer multimarca, potresti proporre al brand che rivendi le sue pubblicità nella tua playlist, ottenendo in cambio condizioni economiche più favorevoli.
3. Crea spot utili. Il nostro cliente è già in negozio, dunque non deve essere spinto a entrare, ma deve essere convinto che è nel posto giusto al momento giusto. Gli spot che gireranno all’interno del negozio devono creare maggior interesse sui prodotti e sui servizi. Si potrebbe, per esempio, fornire informazioni sui materiali, sulla loro ecosostenibilità, sui testimonial di un brand. Oppure comunicare un servizio di recapito a casa della merce, uno di sartoria, le competenze degli addetti alla vendita, la conversione delle taglie, la possibilità di restituire un capo ecc.
4. Comunica promozioni istantanee. “Da questo momento per un’ora si effettuerà lo sconto su questa categoria di prodotto”. Potrebbe essere questo il tipo di messaggio da veicolare in store a intervalli di tempo prefissati. Ne potranno usufruire solo i clienti presenti e solo per poco tempo. Un messaggio di questo tipo scatenerà un effetto virale: si spargerà la voce che nel nostro negozio si fanno sconti istantanei a sorpresa.
5. Comunica la presenza di prodotti esclusivi. La stessa strategia delle promozioni può essere applicata ai prodotti esclusivi che, quindi, solo il nostro negozio offre.
6. Indirizza la vendita. Comunica ai clienti in che zona del negozio possono trovare prodotti in saldo, novità o esclusivi. Incoraggiali a stabilire un dialogo con l’addetto alla vendita.
7. Promuovi le carte fedeltà. Lo spot pubblicitario può servire anche a illustrare i vantaggi di una carta fedeltà e le modalità per ottenerla.
8. Diffondi il tuo calendario di eventi. Promozioni, esclusive, show in store, presenza di testimonial: tutto può essere trasmesso in uno spot pubblicitario. Un calendario di eventi stimolerà il ritorno in negozio dei clienti che lo ascoltano e dei loro amici.
9. Coinvolgi il cliente. Tra gli spot di servizio potremmo inserire un messaggio che incoraggi il feedback sull’esperienza utente, magari promettendo un piccolo regalo. Conoscere meglio i propri clienti e capire dove si sbaglia è alla base di una corretta strategia di vendita.
10. Veicola il traffico. Il cliente oggi vive un’esperienza omnicanale. Può acquistare in negozio ma anche online, può contattarti attraverso un addetto alla vendita o tramite i social network. Illustra i diversi touch point al tuo cliente in store, magari la prossima volta comprerà direttamente dal sito, oppure sfrutterà la tua pagina Facebook per venire in negozio al momento dei presaldi.
Spot pubblicitari in negozio: cosa consiglia il nostro speaker Carlo Jaccarino
1. Testo e linguaggio. Le parole sono fondamentali e vanno scelte con criterio, devono rappresentare in sintesi un brand, una promo, un servizio. Il linguaggio deve essere semplice e alla portata dell’ascoltatore medio.
2. La durata. In massimo 30 secondi lo spot deve catturare l’attenzione del cliente e colpirlo. I primi secondi sono fondamentali a catalizzare l’attenzione dell’ascoltatore.
3. Lo speaker. Ogni speaker ha le proprie caratteristiche e va scelto con cura in base al target di riferimento dello spot oltre che al “tone of voice” (ToV) da utilizzare.
4. La dizione. Deve essere perfetta per la lingua utilizzata, il parlato deve essere chiaro e comprensibile senza alcun tipo di inflessione dialettale.
5. La base musicale e gli effetti sonori. Non sono obbligatori, ma possono essere un valore aggiunto e aiutare ad attirare l’attenzione, Devono essere in linea con il ToV e con il messaggio.
Non sottovalutare una corretta strategia di comunicazione sonora
In definitiva, gli spot pubblicitari e i jingle sono parte integrante di una corretta strategia di Sound Design, per cui non sottovalutare questo aspetto!
Per realizzare il progetto completo è opportuno affidarsi a un’azienda specializzata nel sound design for selling come Pillow.
A proposito di Pillow, ascolta la voce.
Pillow ha la missione di creare il perfetto sound design dello spazio fisico attraverso palinsesti musicali costruiti ad hoc, integrandoli con messaggi persuasivi in forma di spot. L’ambiente sonoro creato da Pillow aumenta la connessione emotiva delle persone con lo spazio in cui si trovano, contribuendo a costruire la corretta immagine del brand e favorendo l’acquisto e il ricordo positivo dell’esperienza.