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13/03/2020Finisce un anno e ne inizia un altro, con le classifiche. In particolare, la classifica delle canzoni più ascoltate nei negozi nel 2019 e negli esercizi commerciali in generale.
Il campione costituito dagli esercizi commerciali che si avvalgono del servizio di radio in-store di Pillow è rappresentativo delle tendenze di ascolto nei negozi, ma non lo è dei gusti dei clienti.
La classifica delle canzoni più ascoltate nei negozi nel 2019, infatti, non equivale a quella delle canzoni più vendute. Non è immaginabile, infatti, che un cliente in visita a un negozio si rivolga all’addetto alla vendita e gli chieda un brano particolare.
I dati relativi all’ascolto dei brani, piuttosto, ci suggeriscono altre riflessioni.
La classifica delle canzoni più ascoltate nel 2019 tra sorprese e conferme
Iniziamo, intanto, a riportare la top ten delle canzoni più ascoltate nei punti vendita dei clienti del servizio Pillow.
- Giant – Calvin Harris, Rag’n’Bone Man
- Juice – Lizzo
- Calma – Pedro Capò, Farruko
- Pensare Male – The Kolors, Elodie
- Sweet But Psycho – Ava Max
- Piece Of Your Heart – Meduza, Goodboys
- Nothing Breaks Like A Heart – Mark Ronson ft Miley Cyrus
- Maradona Y Pelè – Thegiornalisti
- Con Calma – Daddy Yankee & Snow
- Girls Go Wild – LP.
Dalla classifica si deduce una tendenza ad allinearsi alle chart di musica più venduta, o più ascoltata sulle piattaforme di streaming. E non potrebbe essere altrimenti. Soprattutto per determinate tipologie merceologiche, infatti, rimanere coerenti con le tendenze musicali correnti è fondamentale.
È impensabile che per un in negozio di abbigliamento a target giovanile non si selezioni una scaletta pop. Sarebbe scelta azzardata proporre ai ragazzi in store musica classica o il prog italiano degli anni 60.
Le playlist proposte, così, devono necessariamente strizzare l’occhio alle hit del momento proponendole con una frequenza maggiore. Ma una playlist per un punto vendita non si limita a riprodurre pedissequamente la classifica delle canzoni più ascoltate in radio o su Spotify.
I fattori esterni ed emozionali da considerare per costruire una playlist
Come un programmatore di una radio, infatti, lo specialista di Pillow, coadiuvato da algoritmi che utilizzano anche l’Intelligenza Artificiale, tiene conto di diversi fattori. Per costruire una playlist di una decina di ore si può pensare di proporre le hit a rotazione, intervallate da scelte più particolari.
Gli elementi di cui tener conto per determinare i brani di una playlist di una radio in-store sono diversi. In primo luogo, si deve tener conto di fattori esterni, come il meteo. Può essere utile contrastare le giornate piovose con un clima caldo e allegro all’interno di un negozio. E quindi con una selezione musicale che trasmetta felicità e ritmo.
Altro macrofattore da considerare, l’orario. Aprire il negozio iniziando con una selezione di brani heavy può non essere la soluzione migliore. Meglio puntare a una dolce carburazione, e ciò vale soprattutto per i bar.
Una selezione non troppo rilassata però. Perché la mattina, comunque bisogna caricarsi. Il mood soft, invece, potrebbe essere perfetto per l’orario di chiusura e per l’intervallo del pranzo.
Fin qui, niente che un negoziante consapevole del valore della musica in-store non sappia (vero?). Ma ci sono altri piccoli segnali che dovrebbero incidere nella selezione.
Il valore emotivo dei brani evergreen
Per esempio, consideriamo i brani evergreen. I grandi classici scatenano particolari emozioni tra i clienti, anche tra i più giovani, lo dice la scienza. E, generalmente, a un brano musicale del passato, ognuno di noi associa più ricordi positivi che negativi.
Quindi, fa bene al cuore inserire nella playlist qualche vecchio brano. Il quanto vecchio dipende dall’età media del target. Per esempio, se parliamo di 30enni, non è consigliabile scavare in musica più vecchia di 15 anni.
Insomma, l’idea è far rivivere le emozioni dell’adolescenza al consumatore. Se il visitatore sorriderà e accennerà qualche passo, il suo umore migliorerà e crescerà la sua predisposizione all’acquisto.
Ma non si dovrebbero sottovalutare neanche i brani sconosciuti. Brani non ancora presenti nella classifica delle canzoni più ascoltate ma che, con una certa probabilità, vi entreranno. Perché di un autore noto o, semplicemente, perché si candidano a diventare tormentone.
L’addetto alla vendita condiziona la classifica delle canzoni più ascoltate
In questo caso, si stimola l’attenzione – il brano è orecchiabile -, il gradimento e, infine, la curiosità di sapere di chi è. E qui potrebbe capitare che l’inserviente venga interrogato in merito, confermando l’obiettivo della playlist.
Infine, ragionando ancora sulle attinenze tra la classifica delle canzoni più ascoltate e quella delle canzoni più vendute, c’è da considerare un ultimo fattore. L’addetto alla vendita.
Se, infatti, in qualche modo si dà la libertà ai dipendenti di cambiare le playlist, è facile immaginare che il pop di tendenza prenda il sopravvento su tutte le considerazioni che abbiamo fatto finora. E così, il lavoro del programmatore di Pillow si vanifica nell’arco di una canzone.
Sai cosa è Pillow?
Pillow ha la missione di creare il perfetto sound design dello spazio fisico attraverso palinsesti musicali costruiti ad hoc, integrandoli con messaggi persuasivi in forma di spot. L’ambiente sonoro creato da Pillow aumenta la connessione emotiva delle persone con lo spazio in cui si trovano, contribuendo a costruire la corretta immagine del brand e favorendo l’acquisto e il ricordo positivo dell’esperienza.
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