Musica di sottofondo in negozio: i segnali per capire che devi cambiare
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15/05/2019Scegliere la giusta musica per saloni di bellezza e parrucchieri non è affatto banale. Questi luoghi sono particolari. I centri estetici, i parrucchieri e i barbieri sono esercizi commerciali in cui il processo di vendita è strettamente correlato alla presenza e al dialogo.
Chi va in un centro estetico, dal parrucchiere o dal barbiere non compie un semplice acquisto. Non entra in un negozio, fa una scelta, paga ed esce, senza neanche rivolgersi a un addetto alla vendita. Si va in un centro estetico per sottoporsi a un trattamento, da un parrucchiere o un barbiere per sistemarsi il taglio o la barba.
In ogni caso si tratta di instaurare una relazione più lunga con il barbiere o l’estetista, un rapporto che prevede un contatto fisico e che influisce notevolmente sulle emozioni. Sia durante il trattamento che alla fine. Per questo, diventa fondamentale predisporre l’ambiente in modo da mettere a proprio agio il cliente. Se si sarà trovato bene durante l’esperienza, ne apprezzerà di più il risultato, dicono i sociologi, e sarà invogliato a tornare.
Predisporre l’ambiente significa curare diversi aspetti. Dal rigore delle divise del personale alla loro cordialità. Dalla pulizia del locale all’arredo. Dalla musica ai colori delle pareti. Per questo scegliere la musica per saloni di bellezza e parrucchieri non è assolutamente semplice. Il sottofondo è parte dell’atmosfera che si deve creare per mettere a proprio agio il cliente.
Musica per saloni di bellezza e parrucchieri: rilassante o energetica?
Iniziamo con il ricordare che, come per tutti gli esercizi commerciali, la musica per saloni di bellezza e parrucchieri deve essere legale. Chiunque riproduca una frequenza radio, una playlist di Spotify, anche solo un cd regolarmente acquistato per uso privato, può incappare in un controllo e una multa.
Chiarito questo, cerchiamo di capire come potrebbe essere la migliore musica per saloni di bellezza e parrucchieri. Partendo dai presupposti illustrati in precedenza, dovremmo costruire la nostra playlist legale considerando due aspetti principali. In primo luogo, il cliente di un salone di bellezza, di un parrucchiere o di un barbiere ha deciso di dedicarsi a sé stesso per almeno un’ora. Ciò che cerca è serenità, relax e complicità.
In secondo luogo, in un salone di bellezza, da un parrucchiere o da un barbiere si va per chiacchierare. Analizziamo il primo aspetto.
La musica per saloni di bellezza e parrucchieri deve essere adeguata a un clima rilassante. Dovrebbe essere musica dal ritmo moderato, ma non troppo. Meglio optare per una playlist di musica pop, allegra ma non da discoteca.
La scelta del pop permette di accontentare un maggior numero di clienti, mentre optare per artisti di nicchia è estremamente rischioso. Ma la scelta del genere dipende anche dalla tipologia di clientela che affolla il nostro salone. Se abbiamo a che fare con millennials, per esempio, allora può aver senso spingersi verso proposizioni indie. La musica mainstream, invece, può andare bene a una clientela più attempata, e magari femminile.
Con il ritmo, dicevamo, è meglio non esagerare. Difficile immaginare di creare una atmosfera rilassante con della musica da discoteca. L’energia dovrebbe giungere alla conclusione del trattamento, e dovrebbe scaturire da un’emozione visiva. Per esempio, dopo essersi guardati allo specchio.
Parliamo di musica di sottofondo, nel vero senso della parola
Ciò che è certamente vero è che la musica per saloni di bellezza e parrucchieri deve essere una musica di sottofondo. Dunque, attenzione al volume. È evidente che in un salone di bellezza o da un parrucchiere si va per chiacchierare. Ci si confida con chi ti sta tagliando i capelli o si parla di politica o di sport con il vicino di sedia. Un livello del volume troppo alto ostacolerebbe inevitabilmente la conversazione e invaliderebbe uno dei principali motivi della nostra presenza.
La conversazione è il motivo per cui può essere meglio optare per brani musicali, non cantati. Se la clientela è matura, si potrebbe fare una prova con della buona musica jazz. Il jazz, sempre secondo gli specialisti del marketing sonoro, ha gli stessi effetti della musica classica: incentiva le vendite. Ma, attenzione, la musica classica e il jazz trasmettono anche una sensazione di lusso che, in certi casi, potrebbe essere controproducente.
Di quanti brani diversi deve essere composta una playlist per la giusta musica per saloni di bellezza e parrucchieri? La risposta è: almeno qualche decina. Questo perché, come abbiamo già detto, in un salone di bellezza si passa almeno un’oretta del proprio tempo. Se la playlist è troppo corta, allora, il cliente correrebbe il rischio di ascoltare più volte gli stessi brani. E questa sensazione non fa certamente parte di una buona esperienza.
Consideriamo, inoltre, che i clienti che affollano il nostro salone possono essere distinti in due tipologie. Quelli che sono serviti e quelli che aspettano il loro turno.
Ebbene, nella scelta del genere e della scaletta si dovrà tener conto anche e soprattutto di quelli seduti in attesa che sfogliano una rivista (la cui scelta ci contraddistingue) o che guardano lo smartphone. Studi di marketing, infatti, sostengono che l’attesa è meno snervante se condita da musica piacevole e conosciuta.
Ultimo consiglio? Nello studio di una strategia di comunicazione sonora includiamo anche la musica di attesa al telefono. Ci siamo mai chiesti se abbiamo scelto un brano adeguato all’attesa?
Musica per saloni di bellezza e parrucchieri: l’esempio di Extro Parrucchieri Milano
Abbiamo chiesto a Ricky, uno dei titolari di Extro Parrucchieri Milano qual è la strategia sonora che applicano all’interno del loro salone: “Abbiamo scelto tre playlist diverse – ci spiega – Vocal Chillout, Indian Beat, Soul Full House e Deep New Disco. Tra queste i nostri clienti prediligono Indian Beat, il giusto compromesso in termini di ritmo. Deep New Disco, invece, la riserviamo per qualche serata all’ora dell’aperitivo. Vocal Chillout è cantata ma è molto soft, in modo da non disturbare la conversazione“.
Ricky, così, non ha paura di proporre brani cantati, a patto che non siano troppo “invadenti”. Ci conferma, poi, che la playlist non presenta mai ripetizioni nell’arco della giornata e che la clientela, prevalentemente femminile, gradisce la selezione, al punto da chiedere anche i nomi dei singoli brani.
Ovviamente, conferma Ricky, la musica da Extro Parrucchieri Milano e riprodotta in maniera totalmente legale: “perché rischiare multe e sanzioni a fronte di un piccolo pagamento annuale?“.
Non sottovalutare una corretta strategia di comunicazione sonora
In definitiva, anche in un salone di bellezza, un parrucchiere, un barbiere è sempre consigliabile implementare una corretta strategia di comunicazione sonora orientata alla promozione in-store, il sound design for selling.
Per realizzarla è opportuno affidarsi a un’azienda specializzata nel sound design for selling come Pillow.
A proposito di Pillow, ascolta la voce.
Pillow ha la missione di creare il perfetto sound design dello spazio fisico attraverso palinsesti musicali costruiti ad hoc, integrandoli con messaggi persuasivi in forma di spot. L’ambiente sonoro creato da Pillow aumenta la connessione emotiva delle persone con lo spazio in cui si trovano, contribuendo a costruire la corretta immagine del brand e favorendo l’acquisto e il ricordo positivo dell’esperienza.