Canzoni di Natale: come scegliere la playlist per il negozio
04/12/2018Musica di sottofondo in negozio: i segnali per capire che devi cambiare
21/02/2019È dappertutto, la musica in hotel è ovunque. Al bar, al ristorante, nella Spa, in piscina, in ascensore, in stanza. Gli alberghi, soprattutto le catene di lusso, sono stati tra i primi a capire il valore e i diversi significati del sottofondo sonoro.
Ma non tutti hanno ancora compreso pienamente l’importanza della musica in hotel. E la complessità di una strategia di sound design applicata a un ambiente variegato come quello di un albergo.
Gli scenari che un ospite si trova di fronte sono molteplici e tutti adempiono a una funzione diversa. Va da sé che anche il sottofondo musicale dovrà adeguarsi alla funzione specifica e al pubblico che occupa un certo ambiente in un certo momento.
Va bene la tv, ma a volte la musica è meglio
Come detto, solo negli alberghi di lusso si percepisce uno studio dietro la trasmissione delle playlist. Ma basta scendere solo di una categoria per accorgersi di quanto ancora si sottovaluti il suono. Nonostante sia dimostrato da studi autorevoli come la musica in hotel contribuisca a creare un’atmosfera, un’identità di brand e anche a influenzare le emozioni degli ospiti, al pari dell’arredo o dei servizi.
Così, possiamo trovare bar spenti, senza identità e magari senza barista, sale per la colazione chiassose, stanze con bagni senza diffusori, ristoranti con schermi accessi 24 ore su 24 e altre spiacevoli storture.
I televisori nelle sale comuni, per esempio, sono molto diffusi. Troppo spesso sostituiscono la musica in hotel anche nei casi in cui quest’ultima sarebbe più opportuna.
Certo, se sintonizzati su canali all news, sono utili nella sala adibita alla colazione perché è giusto aggiornare gli ospiti la mattina con le notizie dal mondo. Ma, nella stessa sala trasformata in ristorante serale possono risultare fastidiosi. Il motivo è semplice: distraggono i commensali.
Musica in hotel: quando e dove
Una corretta strategia di sound design che diffonda la musica in hotel al fine di ottenere il massimo del coinvolgimento emotivo, oltre della peculiarità degli ambienti, deve tenere conto delle diverse fasce orarie nell’arco della giornata.
Così, si possono tenere sintonizzati gli schermi tv sui canali all news la mattina al bar e nella sala colazione e, al limite, durante la serata ma solo al bar, magari per trasmettere un evento sportivo senza audio.
Al ristorante o al bar nelle ore notturne è consigliabile spegnere lo schermo e diffondere una playlist più opportuna. Dunque, un sottofondo musicale con volume e Bpm ridotti che penetri nell’animo dei commensali, ma non sia d’ostacolo a una conversazione rilassante o di affari.
Il genere musicale, invece, deve essere coerente con il messaggio che la struttura vuole comunicare e con il periodo dell’anno. Un albergo di classe, con una prevalenza di clientela business di un’età superiore ai 40 anni, per esempio, potrà indirizzarsi verso una playlist di musica classica o melodie ambient e rilassanti.
Se il target, invece, è giovane, va da sé che anche la playlist si dovrà adeguare, senza mai esagerare con il volume. In questo caso una playlist pop di successi del momento sarà la più indicata.
Non esiste, infine, una regola che bandisca la musica cantata dai luoghi comuni. Si possono prevedere playlist miste e riservare i brani cantati ai luoghi riservati ad attività ludiche perché la voce non deve distrarre troppo il cliente che può essere impegnato in un incontro di affari.
Musica in hotel: la Spa, la palestra, la sala giochi
Anche la Spa, la palestra e la sala giochi dovranno avere una playlist adeguata all’attività svolta e alle affluenze orarie. Nella Spa e in piscina, luoghi dedicati al relax, la musica sarà rilassante, d’ambiente, a un volume contenuto.
Mentre per la palestra e la sala giochi è giustificabile una scelta più ritmata nei momenti di maggior affluenza. Non ci immaginiamo playlist di heavy metal ma, piuttosto, un pop orecchiabile ed energico. Come avevamo raccontato approfonditamente qui.
Nelle sale riunioni, infine, la musica in hotel dovrà essere sempre un sottofondo non invasivo e composto da musica non nota, per evitare di distrarre chi sta lavorando.
E la musica in stanza?
Nelle stanze, come è giusto che sia, troneggia la televisione, che generalmente prevede anche canali radio. In questo particolare ambiente intimo è consigliabile lasciare piena scelta all’ospite.
Un tocco di classe potrebbe essere una radiosveglia di design sul comodino, oppure una fonte sonora in bagno per la diffusione delle news la mattina e, infine, un paio di playlist studiate per alcuni momenti della giornata (energica per la sveglia, rilassante per la sera).
Musica in hotel: essere in regola è la prima regola
Come in qualsiasi luogo pubblico, l’erogazione della musica in hotel è regolata da leggi molto precise che la Siae impone di rispettare, pena il pagamento di penali molto salate.
No, dunque, a Spotify, playlist dei dipendenti diffuse da smartphone collegati a casse e amplificatori, e sì a playlist ragionate e diffuse attraverso impianti qualitativamente validi. Magari realizzate con il supporto di una società specializzata in sound design for selling come Pillow .
E rigorosamente no a iniziative personali (del personale). La musica in hotel deve essere frutto di una strategia di brand awareness, comune a tutti gli alberghi di una catena, che preveda playlist diverse a seconda degli orari, dei luoghi e dell’affluenza.
Musica in hotel come strumento di promozione
La realizzazione di un palinsesto personalizzato per la musica in hotel deve prevedere anche l’utilizzo di spot pubblicitari. In questo modo la diffusione sonora diventa parte integrante di una strategia finalizzata alla crescita del business.
Si possono ideare spot per pubblicizzare offerte last minute della stessa struttura o di altre del network, da diffondere per esempio in ascensore. Ancora, può portare risultati pubblicizzare i servizi dell’albergo o le offerte di partner commerciali, come i negozi presenti all’interno dell’hotel.
Anche in questo caso, è opportuno affidarsi a un servizio di speakeraggio, in grado di veicolare un messaggio di qualità, preciso ed efficace.
Non sottovalutare una corretta strategia di comunicazione sonora
In definitiva, in un hotel è fortemente consigliabile implementare una corretta strategia di comunicazione sonora orientata alla promozione in-store, il sound design for selling.
Per realizzarla è opportuno affidarsi a un’azienda specializzata nel sound design for selling come Pillow.
A proposito di Pillow, ascolta la voce.
Pillow ha la missione di creare il perfetto sound design dello spazio fisico attraverso palinsesti musicali costruiti ad hoc, integrandoli con messaggi persuasivi in forma di spot. L’ambiente sonoro creato da Pillow aumenta la connessione emotiva delle persone con lo spazio in cui si trovano, contribuendo a costruire la corretta immagine del brand e favorendo l’acquisto e il ricordo positivo dell’esperienza.